TRACK 2.0 – RESISTERE SEMPRE …IL GATTO CADE IN PIEDI

sancho

Questa settimana ero pieno di idee da sviluppare, com’è doveroso per chi ha appena denunziato una nuova opera. Incartarsi già ora sarebbe delittuoso! Ovviamente questo mio mettere le mani avanti è chiaramente propedeutico ad ottenere la magnanimità del lettore, in quanto a causa di lavoro, festività varie e delinquenziale doppio a tennis agonisticamente esasperato… non abbiamo fatto i compiti a casa! Un po’ come quelli del M5S bacchettati da Letta in streaming.

In origine volevo sviluppare un po’ di percorsi musicali, una continuazione del viaggio iniziato la scorsa settimana.

Partendo dal ballo “Incanto sotto il Mare” di “ ehi tu porco, toglile le mani di dosso”, con  Marty McFly che suona Johnny B. Goode, con  George e Lorraine che si innamorano, con Marvin Berry che telefona al famoso cugino Chuck. Stiamo parlando di Ritorno al futuro ovviamente. Volevo fare un excursus sul rock & roll nel cinema, passando per Elvis, Johnny Hallyday,  i musicarelli anni 60 italiani, anche quelli con Al Bano e Romina, per chiudere il cerchio con gli ZZ Top di Ritorno al futuro 3, con un accenno alla loro ZZ Top Eliminator  ed una analisi sulle differenze con la Pussy Wagon del tarantiniano  Kill Bill.

Volevo. Non Potei. Mi dispiacqui. Sopravvissi.

Alternativa 1 – Recensione di Delta Machine dei Depeche Mode. L’ho ascoltato ancora non molto approfonditamente e non voglio essere costretto a  stroncare uno dei tre gruppi che seguo con più devozione, che ancora una volta sembrano avere prodotto un album tanto per fare. Nulla di nuovo all’orizzonte e canzoni stereotipate…tutto già sentito…riascoltatevi Violator e Ultra che sono dei veri capolavori.

Alternativa 2 – Recensione di Oblivion con un Tom Cruise che sembra sempre più quadrato ed in simbiosi con un costumista che ne esalta sempre la figura slanciata. Film dalla sceneggiatura ingenua tanto che chiunque abbia letto almeno 5 libri di fantascienza dopo i primi 20 minuti di visione si lascia spingere nel favoleggiare finali spumeggianti ed inattesi. Ecco… tanto vale non attenderli perché è tutto scontato ed il vaffanculo con cui il buon Tom si congeda dagli alieni è davvero uno dei momenti più esilaranti della cinematografia dell’universo mondo.

Alternativa 3 – Pubblicazione di un mio racconto chiuso in un cassetto da un anno…bhè teniamolo per tempi migliori!

 Alternativa 4 – Racconto con la storia dell’evoluzione di un paio dei miei orologi preferiti. Anche questo me lo riservo per un momento migliore.

Alternativa 5 – Parlare un po’ della resistenza, dei racconti di mio nonno e delle stragi che avvennero pur dopo il 25 Aprile nelle campagne venete ad opera dei nazisti in ritirata. Parlare del revisionismo che getta luce su alcuni comportamenti discutibili dei nostri partigiani e vedere un po’ quali film  e quali libri vale la pena leggere sull’argomento. Partendo dal fatto che di Luigi Meneghello ho molto amato Libera nos a Malo, mentre non ho letto I piccoli maestri, mi duole dire che la trasposizione cinematografica di quest’opera da ultimo citata, che ho visto ieri sera stravaccato sul divano con la schiena a pezzi causa superlavoro tennistico, mi ha veramente deluso. Stefano accorsi è veramente un miracolato mono-espressivo che replica costantemente il suo ghigno alla Maxibon, la sceneggiatura è zoppicante anche se concedo il beneficio del dubbio per la natura dell’argomento trattato. Peraltro Daniele Lucchetti una decina di anni dopo ha tratto un film da un altro di miei autori preferiti, sempre di estrazione veneta, Antonio Pennacchi e dal suo romanzo Il fasciocomunista. Mio fratello è figlio unico è un’opera ben fatta con un grandissimo protagonista interpretato in modo magistrale da un Elio Germano veramente talentuoso. L’ambientazione campagnola veneta, certi richiami ad una vita agreste che mi ricordano tanto le mie radici, certi odori, sapori, modi di dire usati dai miei nonni, tutte queste atmosfere toccano così tanto le mie corde da avermi spinto spesso a dire che Canale Mussolini è un capolavoro assoluto della mia scarna biblioteca.

Non ho letto Fenoglio ed il suo Il partigiano Johnny, mi rifarò. D’altra parte fino a poco tempo fa la Resistenza non era un argomento cui avessi dedicato particolare attenzione. almeno fino alla dipartita di mio nonno.

Mi riservo di approfondire l’argomento con un racconto tratto dalle storie raccontatemi da mio nonno mentre posso facilmente consigliare la visione di un grande Benicio Del Toro in Che – L’argentino e Che – Guerriglia per la regia di Steven Soderbergh, e de I diari della motocicletta, film che mi è veramente piaciuto tanto. Peraltro il Che aveva un bel Rolex Submariner, una moto Norton e giubbotti Belstaff. Hasta la revolucion!

         Tante alternative alla fine si sono risolte in una scelta non di stile ma di marketing. Foto di gattino di nome Sancho, dell’età approssimativa di una settimana, atto a raccogliere sguardi ammirati di ragazzine sensibili, ragazze sentimentali e signorine varie sia maschi che femmine.

Questa settimana la vignetta più bella di canXLaia ha avuto zero mi piace, la foto del gattino 16!!! L’analisi di marketing dovrebbe spingersi ad indicare provenienza dei mi piace, il target delle vignette satiriche e sottolineare l’incongruenza dei due profili, ma mi preme invece lanciare un sasso e pigliare in testa chi mette mi piace nel sito dei coprofagi e poi mi indica come spam la vignetta in cui dico che i politici sono personcine!

Tutta questa mediocrità e prevedibilità dell’utente medio della rete, oltre ad essere  stata illuminata a giorno dalla masnada di Grillini eletti all’ultima tornata, era già stata evidenziata da Eric Cartman in quella puntata di South Park in cui il suo telegiornale scolastico faceva meno ascolti del canale con i cuccioli che leccavano la telecamera.

Come dicevano i Dire Straits “That ain’t workin’ that’s the way you do it, money for nothing and chicks for free”.

E quindi l’argomento della settimana sono i gattini… facili, carini, morbidosi cuccioletti che non insegnano niente e per i quali mettere un mi piace non costa nessuno sforzo intellettuale.

Noi questa settimana la dedichiamo all’easy living!

Lascio ai posteri la meravigliosa canzone, che sta girando da giorni sul mio i-pod, mi ha stregato! Shameless dei Groove Armada (che da un pò non mi trasmettevano alcuna emozione) qui in compagnia dell’algido Bryan Ferry.

Mi raccomando buon week end detox.

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